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Madre Vannini una donna forte

Tipica del “genio” femminile: è riuscita a costituire un gruppo di donne cristianamente ispirate e apostolicamente impegnate secondo le linee dettate da San Camillo de Lellis, canonizzato nel 1746, madre Giuseppina Vannini è la prima santa della Famiglia religiosa camilliana.

Quando il 13 maggio 2019 ho saputo la notizia tanto desiderata, sulla promulgazione del decreto di approvazione del miracolo attribuito alla nostra Madre Fondatrice, Beata Giuseppina Vannini subito ho pensato a lei e al nostro padre Fondatore il Beato Luigi Tezza, sacerdote camilliano che con grande visione e apertura ha affidato a una donna un progetto, che in quel epoca, già era un vero miracolo in senso metaforico.

Colpisce proprio per l’attualità del tema: dare fiducia e investire su una donna; una donna forte che non ha dubitato in dare il suo si ad un progetto e dare tuta se stessa per realizzarlo, che di certo non prometteva un cammino senza ostacoli e difficoltà.

Padre Tezza un uomo visionario per il suo tempo, ha saputo ascoltare la giovane matura e delusa in ricerca di un futuro nella vita religiosa.

Ascolto: ha ascoltato l’anima di Giuseppina di consacrarsi a Dio, ma non trovava il modo, e gli ha proposto di prendere in mano la fondazione di una congregazione con lo spirito di San Camillo de Lellis:

assistenza degli ammalati, con l’aggiunta del genio femminile, come una madre assiste al suo unico figlio infermo.

La giovane prega, chiede consiglio e finalmente da il suo consentimento per ripristinare le Terziarie camilliane.

Così il 2 febbraio 1892 nella stanza dove è morto San Camillo (chiesa della Maddalena a Roma) comincia ad espandersi il carisma della carità al femminile, portando ovunque una parola di conforto e vicinanza ai più bisognosi della città; visitando i malati nelle case.

Con il tempo si aggiungerà la gestione di ospedali, case per anziani, lebbrosari, e opere missionarie in tutto il mondo e alla formazione di infermieri.

Una dedizione totale con anima e corpo verso i poveri sofferenti. Madre Vannini insieme ad altre donne,consorelle, hanno saputo trasformare il desiderio del padre Tezza in aiuto concreto.

E ancora oggi nei quattro continenti continua, come una stella cometa, passando la Madre attraverso le sue figlie per dare luce nel buio di questo mondo di oggi, speranza a chi sta solo e abbandonato nelle periferie esistenziali della vita, citando Papa Francesco.

La sua canonizzazione è un grande compromesso per ognuna di noi, per rinvigorire le nostre forze, per vivere il nostro carisma e donarlo con gioia chi sta nel dolore.

Madre Vannini d’ora in poi appartiene alla Chiesa al gran popolo di Dio e come tale dobbiamo onorarla per poter esser le sue degne figlie!

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