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Il Miracolo 

Il miracolo esaminato per la canonizzazione è avvenuto nella città di Sinop, in Brasile. Le Figlie di San Camillo, presenti lì dal 1981, nel 2004 erano finalmente riuscite a ottenere, grazie alla carità dei cittadini, la costruzione di una casa di riposo per anziani, che avrebbe portato il nome di madre Giuseppina.

Riassumiamo brevemente quanto accadde la mattina del 19 febbraio del 2007
il sig. Arno Celson Klauck impegnato a lavorare sopra la copertura di un edificio in costruzione “Casa di riposo Madre Giuseppina Vannini” per coprire il buco del vano-ascensore con delle tavole di legno, nel tentativo di incastrarle ha perso l’equilibrio ed è precipitato con la testa in giù nel pozzo dell’ ascensore.  

Durante la caduta da un’altezza di oltre dieci metri, corrispondenti ai tre piani del fabbricato è crollata anche una parete di 1,5 metri e precipitando il sig. Arno ha sbattuto contro il solaio del secondo piano che non ha retto all’impatto. 
Nella caduta gli venne spontaneo invocare madre Giuseppina, esclamando:

«Madre mia, aiutami!». Procedendo nella sua caduta l’infortunato ha urtato contro il solaio del primo piano che ugualmente ha ceduto facendo precipitare l’operaio a terra in fondo al pozzo dell’ ascensore. 

L’impatto con il suolo è stato ammortizzato dalla presenza di acqua sul fondo e detriti di ogni genere (mattoni, ferro, legno, ecc.).

Soccorso immediatamente dal figlio e da un collega di lavoro è stato trovato cosciente e senza la presenza di alcuna lesione fisica tranne un taglio sul labbro. Il casco di protezione si schiacciò completamente nella caduta. 


Estratto dal pozzo, Arno Celson Klauck è stato portato immediatamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sinop, dove vengono eseguiti accertamenti diagnostici ed indagini strumentali.

Il dott. Lacerda che ha visitato il paziente al suo arrivo ha riscontrato escoriazioni multiple ma non la presenza di trauma cranio-encefalico. 

Anche le indagini strumentali (RX) non hanno evidenziato alcuna lesione traumatica. Al paziente sono stati somministrati antidolorifici e antiinfiammatori. 

II sig. Arno tre giorni dopo l’incidente è tornato a lavorare. Quindici giorni dopo il sanato si è sottoposto a 4 sedute di fisioterapia per dolori alla schiena (lombalgia). 


Nel 2012 è stata documentata una spondilosi lombare che non ha relazione con il trauma sofferto nel 2007 e che non gli impedisce di lavorare.

Nel 2015 viene visitato dal dott. Stoppa, ortopedico, il quale conferma che può continuare a svolgere il suo lavoro”. 

L’inchiesta diocesana sull’asserito miracolo si è svolta dal 1° al 4 dicembre 2015. Gli atti relativi sono stati consegnati il 15 dicembre 2015 presso la Congregazione delle Cause dei Santi e, il 27 maggio 2016, hanno ottenuto il decreto di convalida.

Il 27 settembre 2018 la Consulta Medica ha riconosciuto l’inspiegabilità tecnica del caso di scampato pericolo, mentre il 19 febbraio 2019 i Consultori Teologi hanno espresso parere favorevole circa la natura miracolosa dell’evento.

I cardinali e i vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi, il 7 maggio 2019, hanno confermato il nesso tra l’accaduto e l’intercessione di madre Giuseppina Vannini.

Il 13 maggio 2019, ricevendo in udienza il cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui quello avvenuto ad Arno Celson Klauck era riconosciuto come miracolo ottenuto per intercessione della fondatrice delle Figlie di San Camillo, aprendo la via alla sua canonizzazione.


Nel corso del Concistoro del 1° luglio 2019, il Santo Padre ha stabilito che la sua canonizzazione, insieme a quella di altri quattro Beati, si tenga la domenica 13 ottobre dello stesso anno.

 

Incontro nella Casa Generalizia 16 marzo 2019 per illustrare l’iter del processo di canonizzazione

 

Presso la sala capitolare della nostra Casa Generalizia in Grottaferrata, nel pomeriggio del 16 marzo 2019, in seno alla convocazione delle Superiore provenienti dalle case d’Italia e dall’estero, si sono unite le sorelle delle comunità di Roma e della casa generalizia per conoscere le preziose informazioni sul miracolo.

Sono presenti Mons. Sandro CORRADINI, il Postulatore  mercedario  brasiliano Fr. Reginaldo Roberto LUIZ, e il Postulatore don Ettore CAPRA. 

Mons. Sandro CORRADINI, Promotore di giustizia della Congregazione per le Cause dei Santi, che da 25 anni ci affianca per le cause dei nostri Fondatori, ci illustra il processo del miracolo della nostra Madre Fondatrice avvenuto in Sinop.

Parte col chiarire che i SANTI sono miriadi, ne conosciamo alcuni; essi ci dicono con la vita che è possibile vivere il Vangelo, come Maria che con il sì, si è lasciata invadere dallo Spirito, si è fatta volontà di Dio. Ma né Maria, né i santi fanno miracoli, solo Dio.

Al di là del vaglio per giungere al riconoscimento di un miracolo… c’è la testimonianza di vita e la diffusione della conoscenza della santità che permea i cuori dei credenti ad invocarne l’intercessione.

La gente di Sinop possedeva questa fede, infatti nel pericolo travolgente l’uomo graziato, Signor ARNO CELSON KLAUCK, ha avuto la istintiva necessità di invocare confidenzialmente aiuto… alla Beata Vannini…: “Madre aiutami!”.

La nostra sorella Postulatrice Sr. Bernadete ROSSONI fa un excursus sul percorso dei lavori soffermandosi sui due ostacoli esposti dalla consulta medica:

sul caso (la trave in legno che avrebbe attutito l’impatto della caduta), superato con la documentazione relativa alle tipologie di legno presenti in Brasile;

sulla necessità di valutare la gravità della caduta, giustificata da un perito fisico;

per tale chiarimento viene invitato direttamente il perito sig. Pietro LA ROSA presente in sala.

Interviene quindi il dottor  LA ROSA, della Parrocchia S. Pio X, esponendo il ruolo di fede e di perizia assunto in questa causa, nel confermare elementi insoluti sulla dinamica dell’incidente.

Ringrazia il Signore per avergli fatto incrociare una strada di grazia  imprevista che gli ha chiesto di trafficare i doni da Lui ricevuti a servizio dell’uomo. In premessa, infatti ha precisato che la sua carriera di fisico era iniziata per obiettivi militari miranti a colpire bersagli umani; in coscienza, nonostante le conseguenze, decise di volgere la sua competenza a tutela delle persone; ora vive la chiamata che il Signore gli ha affidato.

 

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