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Grottaferrata Apertura Giubileo Camilliano

2 febbraio 2025 Apertura Giubileo Camilliano

Presentazione del Signore al Tempio

450° Conversione di San Camillo

133 anni di Fondazione dell’Istituto

29° Giornata Mondiale della Vita Consacrata

Celebrazione Eucaristica presieduta dal padre Beniamino Zoungrana, religioso camilliano e cappellano della comunità.

Omelia di padre Beniamino 

Oggi in chiesa celebriamo la presentazione del Signore e la giornata della vita consacrata e la conversione di San Camillo, nostro padre.

Secondo la legge mosaica, il piccolo Gesù viene portato da Maria e Giuseppe nel Tempio di Gerusalemme per essere offerto al Signore.

La Santa Famiglia compie quando prescriveva la legge. Simeone e Dana, ispirati da Dio, riconoscono in quel bambino il Messia, tanto atteso e profetizzano su di lui.

La soggettiva processione dei Ceri all’inizio della nostra celebrazione ci ha fatto rivedere il maestoso ingresso cantato nel Salmo responsoriale di colui che è il re della gloria, il Signore potente in battaglia.

Ma chi è il Dio potente che entra nel Tempio? È un bambino, è il bambino Gesù, tra le braccia di sua madre, la Vergine Maria.

La prima lettura ci parla dell’oracolo del profeta Malachia. Subito entrerà nel suo Tempio il Signore. Queste parole comunicano tutta l’intensità del significato di questo gesto. Acquista una prospettiva più ampia nel brano della lettera ai Ebrei, proclamato nella seconda lettura.

Qui ci viene presentato Gesù, il Mediatore, che unisce Dio e l’uomo, abolendo le distanze, eliminando ogni divisione e abbattendo ogni muro di separazione.

Cristo viene come nuovo, sommo sacerdote, misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio. Tutto si fa nell’obbedienza, si dice.

Ora il proprio Figlio imparo l’obbedienza dalle cose che fatte, e reso perfetto diviene causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

E’ la prima persona che si associa a Cristo sulla via dell’obbedienza, della fede provata e del dolore condiviso è sicuramente e certamente sua madre Maria. Il testo evangelico che la mostra nell’atto di offrire il Figlio. Un offerta incondizionata.

Portando il Figlio a Gerusalemme, la Vergine Madre lo offre a Dio come l’agnello vero che togli i peccati del mondo. Lo porge a Simeone e da Anna, quale annuncio di redenzione. Lo presenta per tutti come luce per un cammino sicuro sulla via della verità, sulla via dell’amore e sulla via della pace.

Carissimi, celebrando la festa della vita consacrata, rendiamo grazie al Signore per la nostra consacrazione. Chiediamo perdono per le nostre difficoltà e le nostre debolezze. Certamente ciascuno di noi ha bisogno di una conversione di vita per presentarsi meglio al Signore.

La conversione è sempre possibile in ogni momento della nostra vita e San Camillo è per noi un esempio. La sua intercessione ci accompagna sul cammino della vita perfetta.

Video frammenti della Celebrazione e Apertura del Giubileo Camilliano

Video Apertura Ufficiale del Giubileo per i 450 anni dalla Conversione di San Camillo

Alla fine della Celebrazione Eucaristica, prima della Benedizione finale con la Reliquia di San Camillo, abbiamo letto un breve racconto della conversione di San Camillo.

Il 2 febbraio 1575, all’età di 25 anni, il giovane Camillo de Lellis abbandona per sempre la vita sbandata e dissoluta condotta fino a quel momento per dedicarsi completamente ai più bisognosi. La sua conversione avviene in Puglia, nella cosiddetta “Valle dell’inferno”, lungo la strada che collega San Giovanni Rotondo a Manfredonia.

Camillo, soldato di ventura e giocatore incallito, era giunto a Manfredonia da Napoli per cercare fortuna, riducendosi a fare il mendicante davanti alla chiesa di San Domenico.

Qui viene notato da un nobile del luogo, Antonio di Nicastro, procuratore dei padri Cappuccini, che gli chiede di lavorare come manovale alla costruzione di un convento e dell’annessa chiesa. Dopo un po’ di titubanza, Camillo accetta.
Nei sessanta giorni in cui è ospite dei frati, l’armonia dei loro canti e la potente testimonianza delle loro azioni lavorano inconsapevolmente dentro di lui, preparandolo all’incontro con Dio.

Il primo febbraio 1575 Camillo giunge a San Giovanni Rotondo, per portare viveri ai frati del locale convento. Qui viene accolto dal guardiano padre Angelo, che si intrattiene con lui nel pergolato dell’orto e gli fa “un breve ragionamento spirituale”, parlandogli di Dio e del senso sell’esistenza. Camillo si commuove, è fortemente scosso.

Al mattino del 2 febbraio, festa della Purificazione della Vergine Maria, riparte in direzione di Manfredonia. Qui, sull’altopiano pietroso del Gargano, avviene la sua conversione. “Ah, misero me, che grande cecità è stata la mia vita senza conoscere prima il mio Signore! Perché non mi sono speso per servirlo? Perdona Signore, perdona a questo gran peccatore”, esclama a gran voce.

Questa data segna un momento straordinario per la Famiglia Carismatica Camilliana: l’inizio ufficiale dell’Anno Giubilare Camilliano, dedicato a celebrare i 450 anni dalla conversione di San Camillo de Lellis, evento speciale che rappresenta un’occasione unica per riscoprire il suo carisma, riflettere sul valore della carità e del servizio verso i malati e i bisognosi ma soprattutto un invito, sulla scia di San Camillo a lasciarci conquistare da Cristo.

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